Arciconfraternita Pio Monte dei Marinai di Procida. Intervista di fine anno al Superiore Elio Scotto di Perta

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Procida – Dopo decenni finalmente il Pio Monte dei Marinai da mesi  ha un governo tutto isolano. A margine di una riunione dell’assemblea abbiamo incontrato il Superiore Elio Scotto di Perta e posto delle domande:

–           Come si trova nel ruolo di Superiore di un glorioso ente come il Pio Monte?

“Accettare dì guidare un antico e storico sodalizio come il Pio Monte dei Marinai è stata sicuramente una scelta difficile anche perché osteggiata in famiglia. Mia moglie infatti non voleva che accettassi un incarico così gravoso che avrebbe tolto tempo che avrei potuto dedicare, da pensionato, alla famiglia e ai nipoti in particolare. Infine è prevalso il mio senso di responsabilità e ho deciso di dare il mio contributo per portare avanti un progetto che è iniziato qualche anno fa e che ha visto impegnato personalità locali che – di concerto con la Curia hanno modificato il vecchio statuto dell’ente. Tale modifica ha permesso che la cura dei beni del sodalizio, unitamente alle opere caritatevoli a favore di persone indigenti e in particolare a marittimi e pescatori bisognosi, potesse tornare ad essere amministrato da confratelli procidani democraticamente eletti. )

Tutto ciò, guidati dal padre spirituale Don Giovanni Costagliola e insieme ai miei ottimi collaboratori che qui voglio citare: assistente Febbraro Salvatore; II° assistente Scotto di Perrotolo Pasquale; fiscale Esposito Gaetano e segretario Lubrano Lavadera Raimondo, ci siamo posti l’obiettivo di consolidare il rapporto di fiducia dei procidani nei confronti dell’Ente.

Voglio ricordare che è dal 1939 che il Pio Monte dei Marinai è stato amministrato ininterrottamente da una gestione commissariale (gli ultimi 6 anni da commissari napoletani nominati dalla Curia). Mi sento di poter dire che da subito sì è instaurato un rapporto di stima e fiducia con i procidani che hanno molto apprezzato la passione con la quale sono stati affrontati i primi problemi relativi a carenze strutturali negli appartamenti di proprietà dell’ente anche in considerazione della costante presenza sul territorio.

  • Quali difficoltà o sfide ha incontrato nella gestione di questi mesi?

“Amministrare un ente dopo 85 anni digestione commissariale certamente non è stato semplice. Comunque le maggiori difficoltà sono state dovute al rapporto squisitamente professionale, asettico che i commissari nominati dalla Curia hanno avuto con i procidani. Un cittadino, inteso come abitante in una grande città, non potrà mai capire la realtà di una vita vissuta sul mare e su un’isola con tutte le problematiche legate all’isolamento che di fatto esiste con la terra ferma sia per quanto riguarda la precarietà dei collegamenti marittimi che più semplicemente nella mancanza dì rapporti umani tra neonato sodalizio Pio Monte dei Marinai con i confratelli delle altre confraternite. Questa ultima criticità è stata evidenziata nell’incontro tenuto la scorsa settimana e voluto dal neo eletto cardinale Domenico Battaglia che ha convocato tutte le arciconfraternite della diocesi di Napoli nell’intento di dare nuovo impulso alle attività caritatevoli che esse svolgono a favore dei poveri.

  • I momenti particolarmente significativi e le iniziative che avete portato a termine?

“Come detto prima, dopo 85 anni di gestione commissariale, il 7 maggio 2024 si è tenuta l’assemblea generale dei confratelli con l’elezione del governo della confraternita del Pio Monte dei Marinai. È stato un evento storico molto bello che ha visto dopo tantissimi anni ritornare ai procidani la gestione dei beni dell’ente. Più emozionante però è stata la cerimonia della ” vestizione ” dei confratelli avvenuta nella chiesa S.S. Maria della Pietà e S. Giovanni Battista officiata dal nostro padre spirituale Don Giovanni Costagliola. Con quell’atto simbolico ma sicuramente pieno di significato spirituale ogni confratello si è votato ad effettuare volontariamente opere di carità.

Molto significativo inoltre è stato il convegno promosso dall’ente sul tema: “la solitudine dei marinaio ” dai quale sono venuti fuori interrogativi significativi sulle problematiche legate al mondo dei marittimi. Riflessioni che saranno affrontate nei prossimi incontri.

  • Come ha percepito la il dialogo con le altre istituzioni e con le altre confraternite presenti sul territorio?

Il rapporto con le istituzioni era quasi assente. Ci sono poche tracce di dialogo tra il Pio Monte dei Marinai e le istituzioni locali e regionali. Era totalmente assente tra l’altro un sia pur minimo contatto con le altre confraternite presenti sul territorio. Oggi però dopo un primo incontro avuto con il nuovo responsabile diocesano per le confraternite don Lucio Pagano, su sua espressa richiesta, si è iniziato un percorso nuovo di collaborazione e scambi di opinioni in particolare per intraprendere uniti la strada per la formazione di nuovi confratelli con l’impegno ad effettuare insieme il noviziato con 8 catechesi dì cui quattro religiose e quattro amministrative. Alla fine del percorso si procederebbe sempre uniti alla cerimonia della vestizione dei nuovi confratelli rispettivamente secondo la confraternita di appartenenza.

  • Quali sono le priorità che intende portare avanti nel prossimo anno per rafforzare la missione dell’Arciconfraternita?

Il nostro obiettivo nel campo marittimo passerà attraverso degli incontri con le associazioni marittime anche per definire percorsi di approfondimento su tematiche legislative e sulle nuove norme che andranno in vigore. Anche la scuola (e il Nautico in particolare) sarà un soggetto con la quale collaborare. I giovani studenti devono sentirsi partecipi di un’attività caritatevole verso i più bisognosi.

Inoltre sono in cantiere altre iniziative da concordare con le associazioni locali. L’isola sta vivendo purtroppo un dormiveglia culturale al quale bisogna porre rimedio. Al di la delle cose scontate bisogna mettere mano a nuove opportunità per un vero e proprio risveglio generazionale. Oltre agli impegni istituzionali dell’ente come priorità c’è l’impegno a promuovere una campagna de adesione rivolta al ceto marinaro ed in particolare a quelli ancora in attività.  

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